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In queste settimane molti sono stati gli avvistamenti di diverse cicogne nei campi della frazione Battella e Boschi, cosa che fa pensare che abbiano finalmente nidificato.

Le uniche testimonianze delle cicogne nel Siccomario le abbiamo da un documento del 1330 di Opicinio De Canstris, che cosi recita: “…le cicogne che ivi soggiornano la primavera e l’estate, purgano il paese dai rettili e dagli altri animali velenosi. L’aria v’è pura…”

Le cicogne  generalmente vivono nelle zone umide e si nutrono prevalentemente di pesci, rane, piccoli rettili, crostacei e molluschi, insetti e occasionalmente anche topi.

La maggior parte delle specie nidifica in colonie, situate su alberi, nelle paludi o raramente anche su pareti rocciose.

Le cicogne sono solite nidificare anche su campanili, comignoli, pali della luce. Il nido più tipico è grosso, fatto di rami a canne intrecciate a forma di vaso.

In molti paesi come anche in Italia, le cicogne sono protette dalla legge ed è vietato toccare i loro nidi, anche quando sono fuori uso. Spostandole, possiamo interferire con il ciclo riproduttivo della cicogna e quindi minacciare la continuazione della sua specie.

Le cicogne sono uccelli migratori che, con l’arrivo delle basse temperature, devono intraprendere un lungo viaggio alla ricerca del caldo e di un nuovo habitat. Durante l’autunno, questi uccelli volano principalmente nell’Africa meridionale dove trovano cibo abbondante e un clima caldo.

Nel loro viaggio, attraversano lo stretto di Gibilterra e il deserto del Sahara fino a raggiungere la loro destinazione. Si stima che possano volare per più di 100 chilometri (60 miglia) al giorno. Tuttavia, quando le alte temperature si avvicinano nel continente africano, le cicogne si preparano all’estate nell’Europa centrale o orientale.

La migrazione è un aspetto fondamentale del comportamento delle cicogne, in quanto consente la loro sopravvivenza e riproduzione.

La cicogna era un uccello molto rispettato presso i popoli antichi. Secondo Claudio Eliano gli Egiziani veneravano le cicogne poiché ritenevano che esse nutrissero i loro genitori divenuti anziani.

Il fatto che esse si nutrano anche di serpi ha fatto scrivere a Plinio il Vecchio nella sua Storia naturale che in Tessaglia era messo a morte colui che fosse stato sorpreso ad uccidere una cicogna.

Anche presso cinesi, indiani e giapponesi la cicogna era un uccello tenuto in grande considerazione ed associato alla longevità o addirittura all’immortalità.

La cicogna è notoriamente ancor oggi citata quale metafora della nascita dei bambini che, secondo la leggenda, verrebbero da una di loro portati in volo nella casa della partoriente.